Quattro mani a proteggere una vita che nasce. Non si vedono i volti, perchè in fondo quelle mani sono quelle di tutti coloro che aspettano con amore una nuova nascita.
Certo la loro posizione, che ricorda la forma del cuore è un po’ sdolcinata, forse eccessiva. Fa pensare in qualche modo a quell’abitudine un po’ costruita dei giocatori di calcio, che spesso disegnano con le dita quella stessa immagine dedicando il gol alla persona amata probabilmente seduta in tribuna.
Ma anche se un po’ eccessiva quella posizione, quel cuore disegnato, è comunque un immagine di quell’amore immenso, fino a quel punto mai neanche immaginato, che lega ai figli prima ancora della loro nascita.
E’ un’attesa, ma nello stesso tempo anche l’inizio di una scoperta, di un imparare ad accudire la vita, che non finirà con la nascita, ma che in qualche modo ha in quel momento il suo compimento più grande.
Le mani sono una sopra all’altra, accoppiate, quasi come una promessa di eternità. Ed in fondo è proprio così, perché al di là di cosa destinerà loro la vita, quando due persone hanno un figlio in comune, la loro vita sarà comunque sempre connessa e almeno quel legame sarà inscindibile per sempre.