Il valore del confronto

Di quali argomenti ami discutere?

Ho un amico sacerdote, che un po’ di tempo fa vedevo molto spesso e che adesso, purtroppo, vedo molto più raramente. Con lui, nonostante che abbiamo valori comuni, abbiamo idee politiche spesso molto diverse. Eppure, nonostante questo, o più probabilmente proprio per questo, mi piace molto discutere di politica con lui. Mi piace confrontarmi con persone intelligenti che la pensano diversamente da me, perché penso che il confronto fra idee diverse sia alla base della politica.

Mi piace, poi discutere di sport, soprattutto di calcio. Mi piacerebbe farlo anche di basket, che è lo sport che ho praticato e che amo di più, ma sono poche le persone che lo seguono con continuità. È ovvio che la discussione sportiva è molto meno impegnativa e seria di quella politica, ma è vero anche che, trattandosi di un confronto fra tifosi, comporta una dialettica più accesa e meno diplomatica.

Con la mia mamma, e con pochi altri, in realtà, mi piace discutere di libri, visto che lettura è la mia grande e perenne passione. In questo caso, più che vere discussioni, si tratta più di confronti e condivisioni su argomenti, titoli e scrittori.

Poi ci sono le discussioni varie ed eventuali, quelle su argomenti quotidiani e contingenti, ma quelle generalmente mi appassionano poco e lasciano il tempo che trovano.

Proprio mentre scrivo mi chiedo se tutte queste che ho scritto siano vere e proprio discussioni, visto che queste, nel suo significato più vero, dovrebbero comportare una soluzione all’argomento affrontato. In tutti i casi sopra riportati, invece, non c’è quasi mai una soluzione, alla fine, ma solo un confronto fra posizioni diverse, un’analisi condivisa. Troppo poco? Può darsi, ma almeno per quanto mi riguarda, oggi, spendere tempo nel confronto con gli altri è uno degli atti più rivoluzionari che si possono compire, in una società sempre più individualista e chiusa in sé stessa.

La soluzione può attendere, insomma, l’importante è non perdere la passione di confrontarsi e, perché no, di dividersi con l’obiettivo di migliorarsi.

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