Radici e ali: il nostro Natale che cambia

Anche quest’anno, con le nostre mamme, fratelli, cognate e nipoti ci siamo trovati a casa nostra per il pranzo di Natale. Una tradizione che si ripete ormai da diciotto anni, da quando io e Elisa siamo sposati. Una ricorrenza fatta di preparazione condivisa, di suddivisione dei compiti, di cura dei dettagli, pur nella semplicità.

Per noi, tutti, è un momento di festa in famiglia, che pur essendo sempre uguale a sè stesso, si ripete ogni anno con qualche novità, cercata o dettata dai fatti della vita.

Il primo cambiamento è stato quando sono nate le nostre figlie e nipoti. Addirittura, in uno dei primi Natale trascorsi insieme, ‘annunciammo’ il futuro arrivo di Miriam. Quando i bambini sono stati sufficientemente grandi da riuscire a scartare i regali, è arrivato anche Babbo Natale: si nascondevano i regali nello studio di mio fratello e poi il grande ‘vecchio’ arrivava dal giardino e distribuiva i giochi a tutti i bambini. Gli altri cambiamenti, purtroppo, sono stati quando è morto mio suocero e più recentemente mio padre. Ci siamo ritrovati a sedere a tavola con un cuore più grande, ma con qualche sedia vuota. Negli scorsi due anni si è aggiunto il babbo di Cisse, a completare la nostra famiglia extra large.

Con la crescita di figlie e nipoti Babbo Natale ha lasciato piano piano il posto a giochi più ‘terrestri’, ma la magia del Natale è rimasta intatta: ormai da alcuni anni abbiamo introdotto il calcio balilla e quest’anno addirittura il Mercante in Fiera personalizzato con foto di famiglia.

Riguardando le foto degli scorsi pranzi di Natale si vede chiaramente quanto i giovani sono cresciuti e, aimè, quanto sono invecchiati gli adulti. Ma si coglie anche, pur nella staticità delle fotografie, come il ‘clima’ sia rimasto lo stesso: allegro, gioioso, felice. Di come la famiglia si è adattata al tempo che passa, che lascia indietro anche un po’ di dolore, ma che dà anche spazio alla vita che nasce, che cresce e che lavora per trovare una strada propria.

E allora quest’anno mi sono scoperto ad immaginare un nuovo cambiamento. I ragazzi più grandi, ormai a breve, prenderanno la propria strada e non è assolutamente certo che i prossimi Natale si svolgeranno con le stesse ‘regole’ di oggi. Certo, vorrei che in futuro il numero dei partecipanti aumentasse di nuovo, magari coinvolgendo ragazzi e ragazze, fidanzati e fidanzate. Potendo solo sperarlo, ma non potendo fare poi molto affinchè questa speranza si realizzi, spero soprattutto che possa restare nelle nostre figlie e nipoti l’esempio di come può essere ‘facile’ fare famiglia, nella semplicità e nella cura. Di come la famiglia sia un albero che continua a crescere, con radici sempre più profonde e rami sempre più estesi. E anche se le foglie cambiano e cadono, la vita continua a scorrere, portando con sé nuovi frutti e nuovi fiori.

Lascia un commento