“La responsabilità è ciò che attende fuori dell’Eden della creatività.”
NADINE GORDIMER
Scrittrice, premio Nobel per la Letteratura 1991
La ‘responsabilità’, nel suo significato letterale, è la possibilità o la capacità di prevedere le conseguenze del proprio comportamento. Guardando indietro all’anno appena trascorso e provando a fare una facile previsione sul periodo che abbiamo davanti, possiamo dire che, seppur avessimo conosciuto questa parola e in buona parte fossimo stati già abituati a viverne il significato profondo, forse per la prima volta da decenni siamo stati costretti a dargli un significato univoco e collettivo: questa volta davvero il mio comportamento può avere conseguenze dirette sulla vita degli altri e il loro sulla mia.
Non è stato facile capire e far capire l’importanza delle protezioni individuali, sopportare i periodi di chiusura, sopravvivere ai colori dell’emergenza che stanno regolando la nostra possibilità di uscire e di avere una vita ‘sociale’ fuori dalla mura domestiche. Ci sentiamo fragili, impotenti, costretti ed impediti.
Eppure, dopo ormai dieci mesi nei quali abbiamo visto la parola responsabilità come il contrario di ‘libertà‘, forse oggi ci rendiamo conto che la prima è il miglior alleato della seconda, è l’unica strada per tornare ad essere realmente liberi.
La consapevolezza che il mio comportamento può avere un’influenza decisiva sulla vita degli altri ci ha fatto anche scoprire interconnessi, proprio nel periodo di più grande distanza fisica. Questa situazione è stata ben sintetizzata da Papa Francesco, quando ha detto che dalla pandemia e le sue conseguenze possiamo uscire soltanto insieme e non da soli.
Adesso a tutte le responsabilità dei mesi scorsi se n’è aggiunta un’altra, ugualmente importante: quella di vaccinarsi, quando sarà possibile, per proteggere noi e gli altri. Anche in questo caso il nostro comportamento avrà un impatto non solo sulle nostre singole esistenze, ma anche su quelle degli altri.
Sarebbe bello, e siamo ancora in tempo per riuscirci, se questo tempo così difficile e carico di inquietudine ci lasciasse la capacità di farci carico gli uni degli altri, in particolaredei più fragili, di coloro che hanno bisogno di aiuto.
Sarebbe bello se il ritorno alla libertà, che tutti auspichiamo e che sicuramente prima o poi arriverà, non fosse solo il ‘bomba libera tutti’ per una, seppur salutare, ubriacatura di spensieratezza, ma portasse con sè la consapevolezza ormai acquisita che la responsabilità è una dei cardini della convivenza civile e il fulcro dello sviluppo etico e morale di una comunità.