Nell’assenza forzata dalle partite di calcio siamo passati con molta naturalezza da essere un Paese di commissari tecnici ad uno di sindaci, Capi dipartimento della Protezione Civile e Presidenti del Consiglio. Come tutti ho simpatia, mi sento più o meno rappresentato dai vari soggetti in questo momento in campo; ma in una convinzione li accomuno tutti: non farei a cambio con loro, perché posso minimamente immaginare le responsabilità che si stanno prendendo e la difficoltà delle scelte che sono chiamati a prendere. Vorrei che ciascuno di loro fosse guidato da Qualcuno che li indirizzasse verso le scelte migliori. Facciamo fatica a fidarci di persone che vediamo in carne ed ossa, figuriamoci di Qualcuno di intangibile, almeno per i nostri sensi. Sembra una cosa da ultima spiaggia, da chi non ha altro a cui aggrapparsi. Eppure ieri mi è capitato di scambiare alcuni messaggi con un amico da sempre impegnato nell’aiuto agli altri. ‘Come va?’, gli ho chiesto. “Tutto bene – mi ha risposto – si cerca di dare una mano.”
Ecco, se quel Qualcuno esiste, e io sono sicuro di sì, oggi opera tramite tutti quei qualcuno che in giorni come questi stanno ‘semplicemente’ dando una mano.