Questo tempo ci lascia impotenti perché non possiamo fare quanto vorremmo per modificare la situazione: non possiamo tornare indietro alle nostre sicurezze di prima, sono passate poche settimane e sembra passato un secolo. Del resto anche andare avanti ci fa paura, perché non sappiamo cosa ci riserverà il futuro e in questo momento le premesse non ci sembrano così entusiasmanti.
In questi giorni di fine Quaresima mi viene da pensare che anche Gesù è stato tradito da un bacio. Anche in questo particolare sento una vicinanza con i nostri giorni nei quali anche i gesti di affetto ai quali sono più legato, gli abbracci, i baci possono rivelarsi tragici tranelli, per noi e per gli altri.
Eppure anche oggi il Sabato Santo, che ogni anno è un giorno stra-ordinario, di impotenza e di sospensione, di un Dio che muore e ci lascia attoniti e in attesa, anche oggi, dicevo, il Sabato Santo indica una direzione e dà speranza. Perché dopo la morte, l’impotenza e la sospensione è arrivata la Risurrezione, la rinascita.
Non torneremo indietro, niente sarà più come prima, ci ripetiamo un po’ disorientati; ma ripartiremo. Ripartiremo, anzi, a patto di non tornare indietro, di scoprire e tenere stretto anche quello che di buono questa esperienza drammatica ci sta lasciando.