La libertà che oggi ci manca è così evidente che è proprio impossibile non notarla; è fisica, tangibile.
Ma quando finalmente saremo ‘liberi’, lo saremo veramente?
Saranno liberi i bambini che non potranno tornare a scuola e a quel punto non avranno più neanche i genitori, nel frattempo tornati a lavoro, ad accompagnarli nel mondo nuovo e difficile della didattica a distanza?
E saranno liberi i genitori che, viceversa, potranno dedicarsi completamente ai figli, soltanto perchè per colpa di questa pandemia avranno nel frattempo perso il lavoro?
E lo saranno gli anziani che, forse, potranno uscire di casa ma senza quasi avvicinarsi a nessuno, in quanto soggetti fragili, e tanto meno ai nipoti, ‘untori perfetti’?
E allora, mi si dirà, dobbiamo andare avanti così, reclusi? Assolutamente no. E’ giusto che i bambini tornino a correre e giocare all’aperto, gli adulti, i più fortunati, a lavoro e gli anziani quanto meno a passeggiare.
Purtroppo però la libertà è qualcosa di più complesso del ‘semplice’ uscire di casa. E liberarci di tutti quei nuovi bisogni e imposizioni che questa pandemia ha portato con sè sarà un lavoro ancora più lungo e difficile.