La ricchezza del povero è l’umiltà di saper chiedere, di sapersi mettere in relazione. Viceversa, la grande tragedia dell’opulenza del nostro mondo ricco è quella di specchiarsi continuamente nella propria potenza e nell’ossessione di preservarla e proteggerla. Nascono da qui i muri di difesa, di quelli esterni e visibili ma anche di quelli interiori e più nascosti.
E’ solo nei momenti di fragilità che si prende consapevolezza della nostra limitatezza e ‘ci si abbassa’ a chiedere aiuto, che sia a Dio o al nostro prossimo.