Quando ieri ho scritto il post concentrandomi sulla parola ‘unione’, non era ancora andata in onda l’intervista che Papa Francesco ha concesso al vaticanista del TG5 Fabio Marchese Ragona.
Ascoltandola stamattina, però, ho ritrovato, ovviamente espressi in maniera molto più chiara ed efficace di quanto avessi fatto io, alcuni dei concetti che avevo provato a sviluppare.
Ognuno di noi ha il diritto di avere il proprio punto di vista sulle varie situazioni, ha detto il Papa, e questi possono essere anche diametralmente opposti, fa parte della natura umana, ma oggi è il momento di ‘giocare’, di lavorare per l’unità. Oggi, in sostanza, non possiamo permetterci divisioni.
Bello, ma come si fa a riconoscere chi lavora per l’unità e chi per la divisione? In alcuni casi probabilmente è semplice, in altri decisamente più complesso. Ascoltando le sue parole, io credo che Francesco abbia fornito un indizio per scoprire sia gli uni che gli altri: ha invitato infatti a non anteporre il proprio interesse personale a quello collettivo e incitato ad utilizzare la parola ‘Noi‘ piuttosto che ‘Io’. Chi non è capace di dire ‘Noi’, ha detto rafforzando il concetto, non è all’altezza della situazione.
Se, come sempre, tutta la sua intervista mi è sembrata estremamente efficace e carica di valori, uno dei punti più alti è stato sicuramente quando, chiudendo questo argomento fondamentale, quello dell’unità, il Papa ha argomentato che “oggi è il momento della semina“, non della raccolta. E’ stata un’immagine veramente significativa, perché la semina richiede la scelta del tempo giusto, ma richiede anche pazienza e fiducia nel futuro. Chi semina sa che non tutto è nelle sue mani, può arrivare una gelata fuori stagione e rovinare il raccolto, ci possono esserci piogge eccessive oppure non esserci del tutto, ma colui che semina scommette comunque nel domani, fiducioso nel fatto che arriverà il momento della raccolta.
Riportando questo messaggio ai politici, ma anche ad ognuno di noi, il significato è chiaro: questo è il momento di essere uniti, chi pensa di speculare adesso sull’incertezza di molti è completamente fuori strada. Solo in questo modo possiamo avere la speranza che arrivi il tempo in cui potremo raccogliere ciò che oggi abbiamo seminato.