Sarebbe dovuto essere un governo “tecnico e di alto profilo“, qualcuno nei primi giorni delle consultazioni aveva parlato addirittura di “governo dei migliori”. E’ andata a finire che, invece di un governo tecnico, ci siamo trovati Giorgetti allo Sviluppo Economico, Franceschini alla Cultura e Orlando al ministero del Lavoro. Per il resto giudicate voi se un governo con Di Maio, Brunetta e Gelmini può essere definito “di alto profilo”.
Alla fine in questo si è concretizzato il ‘capolavoro’ di Renzi: un misero giochino di palazzo, utile a far uscire di scena Conte, per il quale peraltro non nutrivo particolare ammirazione, e per far rientrare al governo Forza Italia e la Lega, spostando a destra il baricentro dell’esecutivo. Per non parlare della pantomima disgustosa della ministra Bonetti, mitizzata per le ‘coraggiose’ dimissioni e poi prontamente ripagata con un nuovo incarico.
Certo, è incoraggiante la conferma del ministro Speranza e qualche inserimento, quello almeno sì, tecnico. Poco, decisamente troppo poco, se paragonati ai quindici giorni di sospensione dell’azione di governo, in un periodo così delicato, solo per le manie di protagonismo di un ex leader politico, che ha perso la dimensione di sè e un minimo di attaccamento alle sorti del Paese.
Ora non resta che aspettare e vedere all’opera il nuovo esecutivo, con la consapevolezza che non potrà che aumentare la mia considerazione, perché un governo peggiore di questo, in partenza, era proprio difficile da immaginare.
Sicuramente non è il migliore governo possibile, ma se fosse stato solo tecnico sarebbe stato molto più facile per ogni partito criticarne l’operato, com’è successo con Monti. In questo modo invece nei posti chiave ci sono persone di alto profilo, per esempio Cartabia alla giustizia, per cui si può sperare di avere finalmente delle riforme fatte bene, pochi punti essenziali di un programma di governo che adesso per i vari Salvini Renzi ecc. sarà più difficile rifiutare a meno dell’ennesimo voltagabbana che però dovrebbero spiegare agli elettori.
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Ciao! In parte sono d’accordo con te. Ok per la competenza dei tecnici. Sui politici ho qualche dubbio, non tanto sulla loro competenza (per alcuni abbondantemente anche quella), quando per la loro autonomia e capacità di poter prendere decisioni vincolanti ed essere realmente rappresentativi delle forze politiche che rappresentano. Avrei preferito che Draghi avesse preteso in qualche modo la presenza diretta dei leader politici all’interno del progetto. Se è vero che il periodo richiede un impegno particolare ed eccezionale, particolare ed eccezionale dovrebbe essere anche la presenza all’interno dell’esecutivo
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