Ho davanti a me l’immagine impressionante e dolorosa dei due bambini gettati da 4 metri di altezza al di là del muro che separa gli Stati Uniti dal Messico. Un fotogramma che lascia sbigottiti e attoniti. Sono loro, anche loro, oggi i crocifissi della storia: i 550 bambini al giorno (550 al giorno) che oltrepassano quel confine alla ricerca di un futuro migliore o, molto spesso, soltanto di un futuro.
Così come del Gesù crocifisso, sembra di poterne cogliere la fatica di portare la croce, la privazione dei bisogni essenziali (“ho sete”), la consapevolezza frustrata di aver fatto di tutto ciò che era possibile per non provare quella sofferenza.
Sarebbe bello immaginare che, per quei bambini, il ‘volo’ al di là del muro possa essere stato il passaggio dalla morte alla risurrezione, l’arrivo di un meritato riposo, in una situazione di ‘disponibilità’ e di mancanza di bisogno impellenti. Di pace.
In fondo la passione è questo: è il sacrificio da pagare per far vincere l’amore, è il dono della vita portato alle estreme conseguenze, l’amore di un padre nei confronti dei figli, che ci chiede di sentirci e di vivere come fratelli.