Non ho mai avuto una particolare fiducia in me stesso, negli anni dell’adolescenza non sono stato un leader. Certo, probabilmente ero abbastanza intelligente da non seguire chiunque senza riflettere, ma non mi sentivo abbastanza forte da mettermi a ‘tirare’ un gruppo. Per anni non mi sono mai domandato quanto fosse importante la mia vita, forse anche per non dovermi dare risposte deludenti. Avevo la fortuna di avere nella famiglia e negli amici un porto sicuro, ma fuori da questo non ambivo a trovare molti spazi.
E’ per questo che oggi dico che il Vides ha contibuito a darmi una sorta di ‘patente di validità’, mi ha aiutato a sentirmi adeguato a stare in contesti che non fossero particolarmente ‘miei’ o completamente tutelati. Anche per alcuni problemi fisici avevo paura di vivere situazione anche lievemente fuori controllo, e questo contribuiva ovviamente a perdere fiducia e sicurezza. Quando sono partito per la prima esperienza di formazione, a Roccaforte del Greco, avevo paura di non essere in grado, sapevo di non esserlo, anzi, e temevo che avrei pagata caro questa prima esperienza di coraggio.
Ricordo ancora molto bene l’arrivo a Roma, in via Marghera, a pochi passi dalla stazione Termini, l’ansia che saliva via via che il gruppo si ingrandiva e le lingue parlate dai miei prossimi compagni di avventura aumentavano. Non ricordo se in quei momenti sono arrivato a pensare ‘adesso corro alla stazione e prendo subito il treno di ritorno’, ma se ancora adesso, dopo venticinque anni, ricordo perfettamente le sensazioni e i timori è segno che fu davvero una prova importante da superare.
E invece fu proprio quella esperienza, nonostante o forse proprio grazie ad un momento di difficoltà importante, a farmi capire che potevo farcela. Certo le ombre rimasero, ci sono anche ora, chi non le ha. Ma è stato soprattutto grazie al Vides che ho imparato, come dice un verso di Gianmaria Testa che amo molto, che “quanto meno un’ombra racconta di una luce”. Ho imparato a convivere con le ombre ed accettarle, ma non sono mai più rimasto al buio.