Far capire, creare fiducia

Personalmente mi fido della scienza e dell’autorevolezza dei suoi rappresentanti, perchè mi sembrano evidenti i progressi che nel corso dei secoli hanno contribuito ad aumentare la speranza e la qualità della vita di milioni di persone.

Per questo vivo con difficoltà e rammarico la consapevolezza della irrazionalità di molte prese di posizione e l’avanzare pressochè incontrollato di molteplici false verità, che si affiancano spesso le une alle altre, magari in contrapposizione fra di loro e senza che nessuno riesca a ‘dirigere’ il traffico e a fare un filtro credibile e autorevole fra la ‘veridicità’ delle stesse.

In un mondo nel quale c’è più fiducia nei confronti degli influencer che nei confronti dei politici, delle Istituzioni o dei rappresentanti di qualsiasi chiesa non è più sufficiente fidarsi per capire, ma è fondamentale capire per riuscire a fidarsi. Anche per questo la comunicazione ha assunto un’importanza così fondamentale, che prima non aveva. Proprio per questo una comunicazione incerta, inefficace e contraddittoria come quella che c’è stata in queste settimane sul vaccino AstraZeneca è quanto di più fallace può essere messo in campo. Eppure io credo che sarebbe stato sufficiente e produttivo portare alla luce le evidenze in maniera chiara e onesta, come ha fatto il direttore scientifico dell’ospedale Spallanzani di Milano, Giuseppe Ippolito, il quale ieri ha affermato in un intervista che è vero che non esiste un vaccino sicuro al 100%, ma è anche vero che un over 60 che non si vaccina corre un rischio 640 volte maggiore di chi si vaccina. Poche parole, chiare, precise, puntuali. E non contraddittorie.

Se l’informazione e la comunicazione sono importanti lo è altrettanto, e ancora di più, continuare ed accelerare la campagna vaccinale nei confronti di chi vuole farlo e ha diritto per farlo. Perchè quando capire è fondamentale per fidarsi, non c’è niente di più esaustivo che vedere gli ospedali delle proprie città che si svuotano, i morti che diminuiscono e la vita che piano piano, ma in modo continuo, riprende. L’esempio del Regno Unito, da questo punto di vista, è evidente: le vaccinazioni stanno procedendo a pieno regime, le persone immunizzate sono sempre di più e di conseguenza il numero di contagi, ricoverati e morti sta diminuendo costantemente. Di fronte a questo andamento inesorabile anche il più scettico e sfiduciato è costretto, suo malgrado, a rivalutare le proprie posizioni.

La perdita di fiducia e di punti di riferimento non è avvenuta dalla sera alla mattina, ma è stato il frutto della sconfitta di alcune ideologie, di scandali di varia natura, di delusioni politiche e ideali. Il recupero, così come la perdita, non avverrà con un colpo di bacchetta magica, ma richiederà tempo e fatica. Da questo punto di vista il periodo difficile e complesso che stiamo vivendo può costituire un’occasione importante, perchè come sempre, nei momenti di crisi, le persone cercano sostegno e rassicurazione e se qualcuno, in modo chiaro e onesto, riesce a darla, compie un’operazione di grande valore, non solo per la situazione contingente ma anche per ricreare le basi di una convivenza futura.

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